Mentre approvavo le ultime richieste di iscrizione alla community del Krystal su SDC.com, l’occhio mi è caduto sul profilo di una coppia nordeuropea.
74 anni lui, 70 lei.
La prima immagine del profilo è un’istantanea un po’ fuori fuoco, si vede che l’ha scattata un amico.
Lui ha la barba rossa, i capelli lunghi e lisci, la scriminatura a destra e la frangia che copre la fronte.
Porta una tuta grigio azzurra della sua nazionale, chissà di quale specialità.
Adidas, un modello che sembra uscito dalle Olimpiadi di Mosca, o forse anche Montreal.
Abbraccia lei, che guarda appena fuori campo e sorride, nuda, i denti bianchissimi.
Non hanno settant’anni, mi dico. Ci deve essere un errore.
Sfoglio il profilo, passo alle foto successive.
Il triangolo dei peli pubici di lei è troppo grande: nessuna donna oggi lo terrebbe così.
Ci sono fotografie insieme ad altre coppie, anche loro sembrano fuori moda.
Sono nudi in una baita con ragazzi e ragazze: brindano, si accarezzano, si baciano.
Immagino che fuori faccia molto freddo. Ci sarà la neve.
Ridono, ridono, ridono.
Lui è sopra di lei, distesa sul pavimento, e la penetra con delicatezza.
Ogni tanto ricompare la tuta della nazionale, a volte la indossano entrambi.
Due atleti, penso.
Improvvisamente ci arrivo: questo è il racconto di una storia d’amore, narrata attraverso quarant’anni di fotografie.
Sono i ricordi di una strada fatta insieme, e dei viaggiatori incontrati lungo il cammino.
Vogliono dire: siamo partiti da lontano, e siamo arrivati fino a qui, sempre insieme.
Eravamo questi, quando voi non eravate neppure nati, e siamo qui oggi.
Io non so, non so se ci sia motivo di commuoversi per una cosa così, per quella che forse è solo la mia proiezione di un’ideale.
So però che poche volte come oggi ho provato, nel mondo libertino in cui ho scelto di vivere, un’emozione talmente intensa da sentire un pizzicore in fondo agli occhi .
Ale e Sandra per www.krystal-club.it