Il giudizio astioso ricevuto da una coppia alla quale avevamo dedicato molte attenzioni mi ha portato a riflettere sulla mancanza assoluta di entusiasmo che alcune persone mostrano.
Sono quelli che non si divertono, mai.
Ma dove e quando questa gente ha smarrito la voglia di godersi una serata, dove e quando ha perso per strada la capacità di essere allegra?
Io sono molto colpito dall’atteggiamento di chi entra al Krystal (o in qualsiasi altro privé, SPA, festa privata) e, invece di affidarsi alla “sospensione dell’incredulità” per riuscire a vedere la luce verde e il futuro orgiastico cui aspirava Gatsby, invece di lasciarsi andare – magari con ingenuità, certo- e dimenticare per qualche ora le preoccupazioni, non sa far di meglio che cercare un qualsiasi particolare fuori posto pur di riuscire a rovinarsi la serata, pur di difendere strenuamente una precisa, ferrea, determinata volontà di non divertirsi a nessun costo.
Lo so: si potrebbe pensare che le mie affermazioni nascondano il desiderio di liberarmi dalle responsabilità derivanti da errori o incapacità della gestione, o che io non sia in grado di accettare che quel che a me sembra buono, ad altri possa semplicemente non piacere.
Così non è, se volete credermi, e ve lo spiego con un esempio.
Prendiamo mia moglie: detesta Cap d’Agde con tutte le proprie forze, perché ne vede le pecche, le contraddizioni, e mille altre cose che non la convincono; in breve, questa mecca della vita libertina non fa per lei.
Eppure, non c’è coppia del Lifestyle alla quale non dica, quando si va in argomento, che una visita a questa località francese è un’esperienza da fare almeno una volta, poiché come ne vede i limiti, così sa anche quante caratteristiche capaci di far felice la gente quel posto abbia.
E in ogni caso, l’ultima volta che ci siamo stati, ho girato l’occhio un secondo e me la sono ritrovata che ballava nuda nella gabbia della pista del Glamour. Perché? Perché è una ragazza che sa divertirsi, e che prende il bello di quel che un posto può offrire.
Questione di atteggiamento.
Certo, avrei davvero una visione di questo mondo limitata, e non farei un buon servizio al mio ruolo di gestore, se non fossi in grado di accettare che ogni coppia libertina è alla ricerca di una propria dimensione ideale, e che una volta trovatala, questa può non comprendere la frequentazione dei club –o anche solo di determinati club.
L’aspetto più triste di questo discorso è che potremmo anche portarlo fuori dal Lifestyle e allargarlo al sociale quotidiano: ognuno di noi incontra ogni giorno persone problematiche che si relazionano con noi –perfetti estranei- con sospetto, con diffidenza, quasi a dire lo so che mi vuoi fregare.
Non ti concedono neppure il beneficio del dubbio, ti considerano un nemico, a priori.
Magari esisteranno ancora isole felici, incontaminate, dove tutto è gioia, spensieratezza e sesso grandioso, non lo so.
Io vedo persone che se anche si mandassero a prendere a casa con la Rolls-Royce, se anche le si facesse accomodare a un tavolo VIP offrendo loro Dom Perignon, e alla fine della serata le si pagasse per il disturbo, ancora sarebbero scontente.
Li vedo al Krystal come a Cap o in altri ambienti libertini, ma li vedo anche nei ristoranti, al supermercato, al lavoro: vivono così, eternamente incazzati.
Qualsiasi cosa tu gli domandi, la risposta è sempre fa tutto schifo.
Ah, ragazzi! Se sapeste cosa vi perdete.
Proprietà di www.krystal-club.it
Valeria
Bellissimo articolo e molto veritiero! Se ne vedono troppi di così anche al Kristal….
Gabriele
Vero. Parole sacrosante! Giustissimo. Sono perfettamente d’accordo!
Gabriele