“E QUELL’INFAME SORRISE…” (cit.)
Racconto di un incubo recente
Qualche giorno fa mi è capitato di sognare.
Oddio, probabilmente sogno quasi ogni notte ma questa volta alzandomi dal letto ricordavo vividamente i dettagli dell’avventura di fantasia che aveva disturbato il mio riposo.
Pensavo che con il passare delle ore sarebbe svanita quella sensazione spiacevole che il mio sogno continuava a procurarmi; al contrario, essa restava presente e avevo l’impressione che attorno a me la gente conoscesse nei minimi particolari ciò che mi turbava, come se qualcuno si stesse prendendo la briga per un motivo a me ignoto di bisbigliare nell’orecchio di chiunque il motivo del mio disagio.
Così mi decisi a confidare a mia moglie quel che mi stava succedendo e, con mio stupore, appresi che non solo a lei stava accadendo la stessa cosa, ma addirittura che una coppia di amici che gestiscono un locale come il nostro le aveva rivelato come, dopo un sogno accaduto la stessa notte del nostro, benché diverso nel contenuto, si trovasse nella stessa situazione.
A questo punto, forse è bene svelarvi quale fosse il contenuto dei nostri sogni (o incubi?).
Sì, a pensarci bene incubo è un termine più adatto, perché quando vieni toccato nella tua dignità, nella tua onestà, quando cadi incredulo in un Maelström, non sei preparato a reagire.
Per fare un esempio, io non giro armato, non so come si fa a botte con qualcuno; se mi si attacca su un campo a me sconosciuto non ho modo di difendermi.
Tornando a noi, Sandra ed io abbiamo sognato che una coppia che credevamo amica da molti anni, con la quale pensavamo di aver condiviso diverse belle serate insieme e che da poco gestisce un club sorto sulle ceneri di uno chiuso qualche tempo fa, si fosse trovata a subire un danneggiamento, un atto vandalico, e –invece che escluderci dalla lista di chi poteva aver creato loro dei problemi- ci avesse indicato come possibili se non probabili mandanti di un’azione tanto meschina.
Invece la coppia di nostri amici che si ritrova ad affrontare il proprio incubo personale (diverso dal nostro) continua nel sogno a ricevere valutazioni negative da ignoti che però scrivono sempre dalla stessa zona, come se l’IP di partenza del recensore maligno non cambiasse mai. E questo IP coincide con la zona dove si trova un altro club, che non è naturalmente il Krystal.
Affrontare la memoria degli incubi è molto difficile, non riesco neppure a immaginare come si possa sopportare di doverlo fare se questi sogni diventassero realtà.
Quando la merda colpisce il ventilatore, si dice, non è importante quanta ne tiri, ma quanta riesci a evitarne.
Sandra e io conduciamo il Krystal da undici anni e mai uno schizzo di fango ci ha toccato. Ci farebbe schifo il fango, figuriamoci la merda.
Se qualcuno di voi sa come dimenticare gli incubi, ci aiuti.